«Ti confido un segreto: se riescono a mantenere il fascino di questi passatempi, un bimbo che si gioca la paghetta alla sala giochi diventerà molto probabilmente un adulto che butterà lo stipendio in qualche sala scommesse».
Quando la mattina di lunedì 4 aprile Antonio Cajelli, esperto di educazione finanziaria, ha proposto questa frase è sceso il gelo nella gremita aula magna dell’Istituto Ferrini di Pallanza.
È la frase che lo stesso Cajelli si sentì qualche tempo fa rivolgere da chi realizza software per giochi on line. Una frase agghiacciante, che non ha lasciato indifferenti gli studenti del Ferrini, del Franzosini e del Liceo Cavalieri intervenuti alla conferenza sul tema “Cultura della legalità e dell’uso responsabile del denaro”, promossa dall’Osservatorio regionale piemontese sul fenomeno dell’usura.
Cajelli in poco meno di due ore, attraverso immagini e video, ha rapito l’attenzione dei giovani e degli adulti presenti, mettendo in luce come «non dobbiamo lasciare i nostri soldi, i nostri sogni, le nostre aspirazioni affidate al caso».
Durante il suo intervento, il relatore ha accennato ai tanti giovani e giovanissimi che giocano d’azzardo, ed hai raffinati, in certi casi perversi, meccanismi del neuromarketing per condizionare gli acquisti e le scommesse di giovani e adulti.
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