«Abbiamo avuto la possibilità di visitare due città tedesche di indiscusso fascino, ma soprattutto di poter affinare le nostre competenze linguistiche. Un’esperienza così è da suggerire anche ad altri nostri amici per i prossimi anni». Lucrezia frequenta la terza superiore, corso Turismo all’Istituto Ferrini di Verbania e non ha dubbi: l’esperienza appena conclusa e che l’ha vista partecipe con altri studenti in Germania è stata fondamentale per il suo percorso scolastico.
Lo stesso giudizio, con qualche sfumatura, lo confermano anche altri ragazzi e ragazze ascoltati al rientro da Bamberga, dopo la settimana di “soggiorno linguistico”.
Accompagnati dalle docenti di lingua tedesca Roberta Gaggero, Rosanna Galante e Marina Federici, oltre trenta studenti - che frequentano dalla terza alla quinta superiore – hanno vissuto da domenica 18 a sabato 24 febbraio un’esperienza di studio in Germania, aderendo ad un progetto della Deutsch in Franken.
«I ragazzi divisi in gruppo di livello hanno al mattino seguito le lezioni di tedesco inerenti al geografia, il lessico e lo studio della civiltà – spiega la professoressa Gaggero, che ha guidato la “spedizione” del Ferrini. – Al pomeriggio, invece, sono state proposte alcune visite guidate rigorosamente in tedesco di Bamberga, del territorio circostante e della limitrofa città di Norimberga».
Tra le altre mete visitate e rimaste nel cuore dei ragazzi vi è stato il vecchio municipio a graticcio di Bamberga, patrimonio dell’Unesco, così come il quartiere della “piccola Venezia” e il museo del giocattolo. A Norimberga non è mancata una capatina sui bastioni della città, la visita al borgo vecchio e alla casa di Albrecht Dürer, noto pittore e grafico vissuto a cavallo tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento.
Ospiti in famiglia, gli studenti hanno potuto vivere a contatto diretto con la quotidianità della società tedesca, arricchendo sia il bagaglio culturale sia quello umano. Non solo. È stata anche l’occasione per sperimentare la cucina tedesca, scoprendo nuove pietanze e in taluni casi al contrario facendo sperimentare qualche piatto della nostra tavola italiana. E non poteva mancare anche l’assaggio della birra, in particolare la “Rauchbier”, specialità del luogo.
«Tirate le somme, possiamo dirci soddisfatte – afferma la professoressa Gaggero anche a nome delle sue colleghe – ben sapendo che esperienze di soggiorno-studio come queste lasciano un segno profondo nei ragazzi, aiutandoli a crescere e a comprendere meglio le opportunità che si possono aprire un domani davanti a loro».
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